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Prodotti cosmetici con metalli pesanti

I Metalli Pesanti nei prodotti cosmetici

Cosa sono i "Metalli Pesanti"

Sempre più spesso si vedono reclamizzati prodotti cosmetici per il loro scarso o addirittura assente contenuto di metalli pesanti. Ma cosa sono e perché sono così pericolosi?
Occorre fare chiarezza ed evitare inutili allarmismi perché stiamo parlando di elementi molto diffusi nell’ambiente a noi circostante, presenti in moltissimi prodotti (anche cosmetici) e che in tracce non risultano essere nocivi.
I metalli pesanti sono dappertutto e sono utilizzati dall’uomo in svariati settori che vanno dal tecnologico al medico. Minime quantità di metalli pesanti possono migrare per contatto: in questo caso si parla di presenza di impurezze.
Un classico esempio è il nichel, che per la sua natura ubiquitaria, può essere rilasciato dalle tubature dei miscelatori o dai sistemi di confezionamento all’atto della preparazione  / confezionamento dei prodotti cosmetici o da materie prime di origine minerale come l’argilla o di sintesi come i coloranti.
E’ necessario precisare che il Regolamento Europeo sui prodotti cosmetici (Reg. 1223/2009 EU art. 17) ribadisce il concetto fondamentale della sicurezza, per cui sono ammesse solo quantità minimali di metalli pesanti (espresse in ppm, ossia parti per milione) che non mettano a rischio la salute del consumatore, mentre ne è espressamente vietato l’uso volontario nelle formulazioni.
A tal proposito i metalli pesanti sono elencati nell’Allegato II del suddetto Regolamento, allegato che contiene la lista di tutte le sostanze che non possono essere impiegate nel settore cosmetico.
Nella stesura della normativa infatti si è tenuto conto del pericoloso profilo tossicologico di queste sostanze, che hanno dimostrato di causare reazioni sensibilizzanti che inducono fenomeni allergici in caso di esposizione per contatto cutaneo prolungato se presenti in quantità di qualche migliaia di ppm. Si è anche considerata però l’inevitabile presenza di queste sostanze che deve essere monitorata dalle aziende cosmetiche e gestita nel piano delle proprie GMP (Good Manufacturing Practice).

Che quantità di metalli pesanti è consentita nei prodotti cosmetici?

La presenza di tracce è tollerata anche se ad oggi non è chiaro qual è il limite al di sopra del quale il prodotto cosmetico non è conforme.
Esistono studi epidemiologici condotti dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) che giungono alla conclusione che una concentrazione massima di 1 ppm sia sicura, ma non c’è una concordanza a livello Europeo.
Per tale motivo si lascia al Valutatore della Sicurezza l’onere di considerare caso per caso in relazione alla tipologia di prodotto (rinse-off o leave-in), sede di applicazione (capelli, pelle, occhi, labbra, etc), via di esposizione (cutanea/inalatoria) e tipologia di metallo.
Ma dove è più frequente trovare metalli pesanti?
Secondo uno studio dell’ISS il 58% si trovano negli ombretti, seguiti da smalti, rossetti, matite occhi e eyeliner.
E volete sapere quali sono i più comuni? Ecco la lista:
- cromo
- nichel
- piombo
- cobalto

Attenzioni cari consumatori a farvi ingannare dalle scritte riportate sulle confezioni di creme e prodotti di make-up. Ora avete ben capito che non può esserci un cosmetico “metal free” sia perché tracce possono essere sempre riscontrate e sia perché gli attuali strumenti di misura hanno un limite di rilevabilità che solitamente di attesta intorno allo 0,1 ppm (quindi al di sotto di questa soglia lo strumento non può darci nessun aiuto).
Etichette “metal tested” che reclamizzano l’effettivo test su metalli (solitamente la triade Nichel-Cromo-Cobalto) invece sono da preferirsi perché garantiscono che ad ogni lotto di prodotto venga condotto l’esame strumentale. Assicuratevi sempre che vi sia il rimando alla quantità massima prevista (considerate accettabile il limite max di 1 ppm).

Valeria Zuliani

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